31.8.2035
Il revenge porn di cui si parla molto in questi giorni a causa dello scandalo dei siti sessisti, è la condivisione, diffusione pubblica e non consensuale d' immagini intime atrraverso i canali internet. Secondo il rapporto di 'permesso negato' del 2022, il 70% delle vittime sono donne, il 13% sono Lgbtq.
Tuttavia la parola revenge utilizzata per indicare questa pratica digitale, non indica necessariamente che le immagini siano pubblicate per vendetta, le motivazioni che fanno riferimento al fenomeno di pornografia non consensuale (NCP) possono essere, infatti, diverse.
Bisogna ricordare che ogni atto o comportamento non condiviso e accettato dal partner o da un'altra persona, è una forma di abuso e può avere ripercussioni non solo legali ma anche a livello personale, psicologico e sociale.
Inoltre spesso vengono pubblicate, insieme alle foto, informazioni personali della vittima, come per esempio il nome e il cognome, numero di telefono o email, in tal modo il soggetto in questione diventa ancora più vulnerabile e a rischio di qualsiasi forma di violenza, anche sessuale.
Nel 2019 la legge contro il revenge porn, è entrata in vigore in Italia con il 'Codice Rosso'.
(https://www.amazon.it/maschio-principio-universale-della-maschilit%C3%A0/dp/B09RFY5HPL)
Il sexting che consiste nell'inviare foto o messaggi sessuali espliciti, è' diffuso soprattutto tra i giovani ma, recenti ricerche hanno verificato che l'utilizzo del sexting tra gli adulti in coppia, può essere perfino terapeutico. http://kinseyconfidential.org/sexting/
In questo caso le immagini sono scambiate con il partner, in quanto è una pratica di coppia ma, quando questi momenti d'intimità vengono rubati e diffusi, la conseguenza è quella di violare la privacy degli stessi (sexting secondario) danneggiandone l'immagine, la vita privata, sociale e magari anche lavorativa.
Riferimenti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Revenge_porn
https://www.devita.law/dai-mandami-foto-revenge-porn-cicatrici-digitali/
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